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Perché scegliere un avvitatore elettrico. 5 cose da sapere

  • 09-09-2020

Tutte le aziende con un’attività di assemblaggio che incide significativamente sulla qualità e sul costo del prodotto finale hanno un’esigenza in comune: quella di controllare con attenzione ed estremo rigore le operazioni di avvitatura.

Gli aspetti che sono tenuti in considerazione riguardano: 

  • La precisione del serraggio
  • La convenienza economica del processo
  • Il positivo impatto ambientale nel luogo di lavoro

Per questi motivi l’avvitatore elettrico, poco alla volta, sta sostituendo l’avvitatore pneumatico nelle aziende di produzione elettromeccanica e automotive. Anche gli avvitatori pneumatici ad aria sono strumenti atti ad avvitare e svitare viti e bulloni ma sono chiamati così perché si alimentano ad aria compressa e per farli funzionare devono essere collegati a un compressore.

Le differenze tra un avvitatore elettrico e quello pneumatico possono essere riassunte in cinque punti: 

  1. Basso costo d’installazione
  2. Minimo costo operativo
  3. Rispetto dell’ambiente
  4. Flessibilità
  5. Versione antistatica

Scopriamo tutte le differenze e perché preferire un avvitatore elettrico a quello pneumatico.

1. Basso costo d’installazione

Il costo del cacciavite è sicuramente conveniente e si può considerare “chiavi in mano”. Non bisogna sommare nessun costo aggiuntivo quale il raccordo, la spirale o il gruppo filtro e non è necessario possedere una linea per l’aria compressa.

È vero che spesso questa esiste già ma, nel caso di nuove installazioni, il costo deve essere considerato nella spesa complessiva insieme al costo della manutenzione periodica della stessa.

2. Minimo costo operativo

Consideriamo che un cacciavite sia utilizzato per un anno intero. Avremo 225 giorni * 8 ore * un coefficiente ipotetico del 50% = 900 ore di utilizzo.

Il cacciavite elettrico tipo KBL ha un motore di 27V con un assorbimento medio di 0,5A. Aggiungendo il consumo proprio dell’alimentatore arriviamo a 20Wh che moltiplicato per le 900 ore di utilizzo ci dà un consumo annuo di 18 kWh.

Un avvitatore elettrico tipo Pluto, invece, ha un consumo che varia in base all’applicazione specifica. Su vite metrica il suo consumo è simile al KBL, su autofilettante o trilobata può arrivare a un consumo di 180 kWh. Per il nostro esempio assumiamo il dato peggiorativo.

Un cacciavite pneumatico che ha indicativamente le stesse prestazioni consuma intorno ai 5 litri al secondo, di conseguenza per le 900 ore dell’esempio necessita di 16.200 m3 d’aria. Per comprimere 1 m3 d’aria a 6,3 bar occorrono teoricamente 0,10 kWh. Il consumo annuo sarà quindi di 1620 kWh.

Questo senza considerare che in realtà il consumo di una linea pneumatica è maggiore perché, anche quando gli utensili non lavorano, la linea ha delle perdite di aria, piccole o grandi che siano.

Facciamo due esempi, con il costo del kWh a 12 euro cent:

Modello avvitatore Consumo annuo kWh Costo euro kWh Costo annuo di un avvitatore - Euro Costo annuo di una linea di 200 avvitatori - Euro
Elettrico KBL 18 0,12 2,16 432,00
Elettrico Pluto 180 0,12 21,6 4.320,00
Pneumatico 1620 0,12 194,4 38.880,00

e a 20 euro cent:

Modello avvitatore Consumo annuo kWh Costo euro kWh Costo annuo di un avvitatore - Euro Costo annuo di una linea di 200 avvitatori - Euro
Elettrico KBL 18 0,20 3,60 720,00
Elettrico Pluto 180 0,20 36,00 7.200,00
Pneumatico 1620 0,20 324,00 64.800,00

3. Rispetto dell’ambiente

Dal punto di vista del miglioramento delle condizioni di lavoro, il cacciavite elettrico non teme confronti perché:

  • È estremamente silenzioso (rumorosità entro i 55dBA)
  • Non scarica olio di lubrificazione
  • A parità di coppia è più leggero

4. Flessibilità

Il cacciavite elettrico, attraverso la sua centralina, consente di ottenere segnali puliti per attivare contatori, gestire oggettivazioni, controllare le velocità di lavoro e le rampe di accelerazione. Il tutto in modo semplice ed economico.

Con l’avvitatore Pluto con unità di controllo tipo TOP, per esempio, è possibile gestire con un unico avvitatore fino a 8 strategie diverse di avvitatura, con un costo di poco superiore ad un normale avvitatore pneumatico.

5. Versione antistatica

Come è noto, le cariche elettrostatiche sono una delle cause primarie di scarsa affidabilità di prodotto nel settore elettronico. Tutta la gamma di avvitatori che proponiamo è disponibile in versione antistatica e questo permette di risolvere il gravoso problema in fase di montaggio.


In conclusione...

Da questa comparazione l’avvitatore elettrico appare come la scelta migliore, per questo RDB, nel passare degli anni, ha sempre preferito proporre ai suoi clienti un sistema di avvitatura elettrico per tutte le motivazioni sopra elencate. Se attualmente state utilizzando un avvitatore pneumatico vi invitiamo a considerare la possibilità di sostituire gradualmente la gamma di sistemi pneumatici con l’equivalente ad alimentazione elettrica.

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